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Nella moda sembra che tutti i limiti possano essere superati , non c’è nessuna differenza tra il sacro ed il profano ed allora quando la fa...
lunedì 31 gennaio 2011
venerdì 28 gennaio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
martedì 25 gennaio 2011
MAN fall2011
Christophe Decarnin likes to say Balmain Homme isn't a collection; it's a wardrobe. That's a useful way to think about its offering, which reprises successes season after season, as well as adding some new tricks to the bag along the way. Like its sister label, Balmain Homme is fabulously—even a bit shockingly—expensive. But unlike Decarnin's women's collection, the menswear is more restrained. The military jackets that were such a sensation for the ladies have their analogues here in silver-buttoned peacoats. There's a big emphasis on outerwear in this Fall collection, including a raccoon-hooded parka and an enormous shearling coat. The brand's big splash came from its stretchy, paneled Biker jeans, which are here again, but so is a simpler, straight-leg model of Japanese extraction. Styled in piled-on layers, Decarnin's look can be very aggressive. But piece by piece, its simplicity is its strength. One fashion editor whispered that Balmain is his go-to for dressing "real guys," those who object to capital-F fashion, for shoots. That might raise the eyebrows of Balmainiac mademoiselles, but the label's expanding U.S. fan base won't be surprised. That's what they're buying it for, and amortized over time into cost-per-wear, they might even tell you it's a bargain.
mercoledì 19 gennaio 2011
martedì 18 gennaio 2011
Tribute to : Julie Ragolia
began studying the culture of style at an early age, traveling within several of fashion’s sub-genres throughout her youth in New York City. Discovered by a staffer at MTV on the heels of her first published fashion editorial, Julie was brought in to develop the fashion styles of the network’s VJs and celebrity hosts. Soon afterward she moved into publications, working under the fashion direction of W Magazine. Julie has been a fashion contributor to some of the industry’s most illustrious magazines, including international editions of W and Vogue, Interview, Esquire, and Vanity Fair. She has held post as Contributing Fashion Editor to Fader Magazine and, most recently, as Fashion Director of CITY Magazine, where she was hired to rebrand and reshape the magazine’s fashion content. Julie has defined the fashion styles for numerous celebrities and musicians, including the Killers, David and Victoria Beckham, Lindsay Lohan, All-American Rejects, and more, and she is currently consulting a selection of menswear brands on their seasonal collections. Julie is also the cover and feature subject of The Sartorialist, famed fashion blogger, Scott Schuman’s, first published collection of photographic works.
In addition to fashion, Julie is co-founder and curator of PLAYGROUND, an independent collective that explores and celebrates the experiential relationship between fashion and art through exhibition, installation, and custom artwork collections. Playground launched in 2007 at Anna Kustera Gallery in New York. Subsequent hosts of Playground included Colette in Paris, Selfridges in London, and the MOCA Museum in Los Angeles. Two copies of Playground 1 are in the permanent collection of The Metropolitan Museum of Art’s Costume Institute. Julie’s artwork has been featured in group shows in such galleries as Anna Kustera and Exit Art in Chelsea, NYC, the Museum of Arts and Design, NYC, and the Architecture + Design Museum in Los Angeles. She has recently begun working with the Museum of Arts and Design on their upcoming contemporary art galas and exhibitions.
In addition to fashion, Julie is co-founder and curator of PLAYGROUND, an independent collective that explores and celebrates the experiential relationship between fashion and art through exhibition, installation, and custom artwork collections. Playground launched in 2007 at Anna Kustera Gallery in New York. Subsequent hosts of Playground included Colette in Paris, Selfridges in London, and the MOCA Museum in Los Angeles. Two copies of Playground 1 are in the permanent collection of The Metropolitan Museum of Art’s Costume Institute. Julie’s artwork has been featured in group shows in such galleries as Anna Kustera and Exit Art in Chelsea, NYC, the Museum of Arts and Design, NYC, and the Architecture + Design Museum in Los Angeles. She has recently begun working with the Museum of Arts and Design on their upcoming contemporary art galas and exhibitions.
Julie Ragone ha iniziato a studiare la cultura di stile in tenera età, che viaggiano all'interno dei vari moda, aos sub-generi in tutta la sua giovinezza a New York City. Scoperto da un membro dello staff di MTV sulla scia del suo primo editoriale pubblicato moda, Julie è stato portato a sviluppare stili di moda della rete, vj aos e ospita celebrità. Poco dopo si trasferì in pubblicazioni, lavorando sotto la direzione moda di W Magazine. Julie è stato un collaboratore di moda per alcuni del settore, riviste aos più illustri, comprese le edizioni internazionali di W e Vogue, Interview, Esquire, e Vanity Fair. Ha tenuto post come un contributo Fashion Editor per Fader Magazine e, più recentemente, come Direttore di Fashion City Magazine, in cui è stato assunto per lei rebrand e rimodellare la rivista, contenuto moda AOS. Julie ha definito gli stili della moda per molte celebrità e musicisti, tra cui i Killers, David e Victoria Beckham, Lindsay Lohan, All-American Rejects, e di più, e lei sta consultando una selezione di marchi di abbigliamento maschile sulle loro collezioni stagionali. Julie è anche oggetto di copertura e caratteristica di The Sartorialist, fashion blogger famoso, Scott Schuman, AOS, prima raccolta pubblicata di opere fotografiche. Oltre alla moda, Julie è co-fondatore e curatore del GIOCO, un collettivo indipendente che esplora e celebra il rapporto esperienziale tra moda e arte attraverso mostre, installazioni, opere d'arte e collezioni personalizzate. Parco giochi lanciato nel 2007 in casa di Anna Kustera Gallery di New York. padroni di casa a posteriori dei giochi inclusi Colette a Parigi, Selfridges a Londra, e il Museo MOCA di Los Angeles. Due copie del Playground 1 sono nella collezione permanente del Metropolitan Museum of Art, aos Costume Institute. Julie, opere d'arte aos è stato descritto in mostre collettive in gallerie come Anna Kustera e Exit Art a Chelsea, New York, il Museo di Arti e Design, New York, e il Architecture + Design Museum di Los Angeles. Ha recentemente iniziato a collaborare con il Museo di Arti e Design sul loro prossimo galà d'arte contemporanea e mostre.
lunedì 17 gennaio 2011
Prada crea dei centri stile a Parigi e Hong Kong
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venerdì 14 gennaio 2011
mercoledì 12 gennaio 2011
Must have: Chanel Multicolor Patchwork Bag
Quella che vedete nella foto è già sold out prima ancora di essere pubblicizzata in rete. Il suo nome è Chanel Multicolor Patchwork Bag ed e una limited edition della collezione Chanel Cruise 201o/11. La borsa purtroppo è terminata in tutte le boutique Chanel e la potete trovare nei migliori siti di aste online o in questo caso rubarla a Blake Lively…si dice che come testimonial di Chanel abbia tutta la collezione di borse…..Prezzo??? 3.400 euro…ma ormai i soldi non possono far nulla…non ce n’è per nessuna!!! MUST HAVE!!!
DREAM'S HOTEL
L’Hotel sorge nell’antica stazione neoclassica di Viale Monte Grappa 12 che fu aperta nel 1840 per la tratta Milano-Monza.
Le facciate esterne sono state ristrutturate in maniera fedele all’originale, mentre l’interno è stato pienamente interpretato secondo lo stile Moschino. Divise su quattro piani, le 65 camere e junior suites sono tutte diverse tra di loro. Al piano terra la hall e il bar introducono gli ospiti nell’hotel e il ristorante si estende dal livello della hall fino alla terrazza, mentre la SPA "Culti" e la palestra si trovano nei piani interrati dagli alti soffitti a volta.
Il fil rouge che accomuna le stanze è il tema delle favole, perché dormire è sognare e i sogni sono favole che ci permettono di vivere le esperienze in prima persona; fiabe da un mondo fantastico che ci siamo creati. E’ una vita alternativa in cui dirigiamo e insceniamo i copioni di una recita a soggetto. L’interno dell’Hotel rispecchia lo stile distintivo di Moschino dove il mondo ordinario è dipinto da una pennellata di surrealismo.
Le facciate esterne sono state ristrutturate in maniera fedele all’originale, mentre l’interno è stato pienamente interpretato secondo lo stile Moschino. Divise su quattro piani, le 65 camere e junior suites sono tutte diverse tra di loro. Al piano terra la hall e il bar introducono gli ospiti nell’hotel e il ristorante si estende dal livello della hall fino alla terrazza, mentre la SPA "Culti" e la palestra si trovano nei piani interrati dagli alti soffitti a volta.
Il fil rouge che accomuna le stanze è il tema delle favole, perché dormire è sognare e i sogni sono favole che ci permettono di vivere le esperienze in prima persona; fiabe da un mondo fantastico che ci siamo creati. E’ una vita alternativa in cui dirigiamo e insceniamo i copioni di una recita a soggetto. L’interno dell’Hotel rispecchia lo stile distintivo di Moschino dove il mondo ordinario è dipinto da una pennellata di surrealismo.
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