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Nella moda sembra che tutti i limiti possano essere superati , non c’è nessuna differenza tra il sacro ed il profano ed allora quando la fa...
mercoledì 13 aprile 2011
Inside Peter Dundas: Emilio Pucci Men’s Resort Capsule Collection
Il Direttore Creativo e Artistico della maison fiorentina racconta l’evoluzione del marchio, tra passato e futuro. Al look sensuale della donna Pucci, oggi si aggiunge la prima capsule collection pensata per l’uomo: elegante come Serge Gainsbourg e rock come Keith Richards.
Peter Dundas disegna collezioni sempre più femminili, irresistibili e sorprendenti. Immagina una donna che entra e esce dalle stanze di Palazzo Pucci, tra un viaggio e l’altro, non solo attraverso spazi diversi ma anche epoche lontane. Il risultato è una nuova interpretazione di forme, stampe e colori.
A un certo punto del suo percorso creativo ha sentito il bisogno di pensare a un look maschile, qualcosa che volesse indossare personalmente e che ancora non c’era. È nata così una collezione dedicata a uomini dal lifestyle eclettico e raffinato, alla ricerca di un look sofisticato ma easy. Ispirata a icone di stile, esteti e sportivi, amanti dei piaceri della vita e dell’arte. Proprio come il Marchese Emilio Pucci.
La Men’s Resort Capsule Collection è disponibile in alcune boutique Emilio Pucci selezionate e sul nuovo Emilio Pucci Online Flagship. Interamente Made in Italy, comprende diversi must-have: costumi e caftani, espadrillas e camicie, tutti caratterizzati da stampe vivaci che riprendono le tonalità della spiaggia e del Mediterraneo, che con il suo fascino e senso di libertà ha ispirato la collezione Primavera Estate disegnata da Peter Dundas.
Scopri la Men’s Resort Capsule Collection sul nuovo Emilio Pucci Flagship
ABOUT PETER DUNDAS
Peter Dundas nasce in Norvegia da padre norvegese, medico, e madre statunitense, musicista con un passato nell’Orchestra Sinfonica di Houston. Dopo il liceo Peter si iscrive alla Parson’s School of Design di New York.
Inizia la sua carriera come assistente costumista alla Comédie Française di Parigi. Nel 1992 debutta nella moda come assistente stilista di Jean Paul Gaultier. Nel 2000 passa alla Maison Christian Lacroix per il prêt-à-porter, un ruolo che gli offre l’opportunità di coltivare la naturale inclinazione per i toni vivaci.
Nel 2002 si trasferisce in Italia per lavorare da Roberto Cavalli e ha il suo primo incontro con Firenze. Nel 2005 torna a Parigi con l’incarico di Direttore Creativo di Emanuel Ungaro e in seguito prende le redini del prestigioso marchio francese Revillon.
Nel 2009 torna a Firenze come Direttore Creativo e Artistico di Emilio Pucci, dando una nuova espressione – fresca e audace, intensa e contemporanea – alle stampe e ai colori della maison.
Peter Dundas disegna collezioni sempre più femminili, irresistibili e sorprendenti. Immagina una donna che entra e esce dalle stanze di Palazzo Pucci, tra un viaggio e l’altro, non solo attraverso spazi diversi ma anche epoche lontane. Il risultato è una nuova interpretazione di forme, stampe e colori.
A un certo punto del suo percorso creativo ha sentito il bisogno di pensare a un look maschile, qualcosa che volesse indossare personalmente e che ancora non c’era. È nata così una collezione dedicata a uomini dal lifestyle eclettico e raffinato, alla ricerca di un look sofisticato ma easy. Ispirata a icone di stile, esteti e sportivi, amanti dei piaceri della vita e dell’arte. Proprio come il Marchese Emilio Pucci.
La Men’s Resort Capsule Collection è disponibile in alcune boutique Emilio Pucci selezionate e sul nuovo Emilio Pucci Online Flagship. Interamente Made in Italy, comprende diversi must-have: costumi e caftani, espadrillas e camicie, tutti caratterizzati da stampe vivaci che riprendono le tonalità della spiaggia e del Mediterraneo, che con il suo fascino e senso di libertà ha ispirato la collezione Primavera Estate disegnata da Peter Dundas.
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ABOUT PETER DUNDAS
Peter Dundas nasce in Norvegia da padre norvegese, medico, e madre statunitense, musicista con un passato nell’Orchestra Sinfonica di Houston. Dopo il liceo Peter si iscrive alla Parson’s School of Design di New York.
Inizia la sua carriera come assistente costumista alla Comédie Française di Parigi. Nel 1992 debutta nella moda come assistente stilista di Jean Paul Gaultier. Nel 2000 passa alla Maison Christian Lacroix per il prêt-à-porter, un ruolo che gli offre l’opportunità di coltivare la naturale inclinazione per i toni vivaci.
Nel 2002 si trasferisce in Italia per lavorare da Roberto Cavalli e ha il suo primo incontro con Firenze. Nel 2005 torna a Parigi con l’incarico di Direttore Creativo di Emanuel Ungaro e in seguito prende le redini del prestigioso marchio francese Revillon.
Nel 2009 torna a Firenze come Direttore Creativo e Artistico di Emilio Pucci, dando una nuova espressione – fresca e audace, intensa e contemporanea – alle stampe e ai colori della maison.
Balmain si separa dal suo Direttore Artistico Christophe Decarnin
Alexander McQueen che mette fine ai suoi giorni, John Galliano alla deriva su una terrazza all'aperto di un caffè parigino, e ora Christophe Decarnin che si troverebbe in una casa di cura per depressione... Troppe pressioni negli atelier di Parigi? Christophe Decarnin, Direttore Artistico arrivato alla fine del 2005, sarebbe fuori gioco per "motivi medici", spiegano dall'interno dell'azienda.
Christophe Decarnin (Foto: Pixel Formula) |
Diplomato alla Esmod, Christophe Decarnin è stato per sette anni il Direttore Artistico del prêt-à-porter femminile di Paco Rabanne prima di approdare nello studio creativo, al 44 di Rue François Ier, della maison Balmain a fine 2005, succedendo allora a Laurent Mercier. Di fatto, in meno di dieci anni, ha attuato un vero tour de force creativo, riuscendo a rimettere in sella la casa di moda ultrasettantenne, oggi di proprietà di Alain Hivelin. Lo testimoniano sfilate di primo piano, che hanno riunito il gotha della stampa di moda maschile internazionale, e prezzi senza mezze misure (cappotti a circa 3.000 euro, abiti a 2.000 euro, top a 500 euro e ancora pantaloni che esibiscono etichette prezzi che sfiorano i 1.000 euro). Questi ultimi non hanno però impedito al brand di essere presente nei punti vendita più prestigiosi del pianeta, fra multimarca di lusso e concept-store all'avanguardia. Al contrario, la griffe dispone sempre di una sola boutique in proprio: la vetrina storica di Parigi. Una nuova calibrazione sul wholesale, operata a metà degli anni 2000, che gli ha permesso di quintuplicare il suo fatturato, dopo una salva di aperture infruttuose negli anni '90.
Un modello Balmain autunno-inverno 2011-2012 (Foto: Pixel Formula) |
Nella politica delle partnership con i suoi licenziatari internazionali in Medio Oriente e in Asia, la griffe ha siglato all'inizio dell'anno un accordo di distribuzione esclusiva col gruppo di Hong Kong Bluebell per le collezioni di prêt-à-porter e accessori (borse e calzature) uomo e donna, a partire dall'autunno-inverno 2011/2012. L'obiettivo del nuovo licenziatario, oltre ad aumentare il numero di punti vendita presso i dettaglianti (oggi già portato a 15), sarà quello dell’apertura di una boutique a Tokyo nel corso dell'anno. Si tratterebbe del secondo indirizzo Balmain nel mondo dopo quello parigino. Intanto, il marchio ha aperto una e-boutique e, più di recente, ha firmato con l'italiana Ittierre una licenza di produzione.
mercoledì 6 aprile 2011
martedì 5 aprile 2011
The Most Decadent Dessert Bars
Amy Atlas is an event planner who specializes in high end dessert tables. A lawyer turned event planner, Amy creates unique, modern tables that are like pieces of art. Amy personally samples the products from her hand-picked list of suppliers to ensure that the desserts are as delicious as they look.
venerdì 1 aprile 2011
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